Amazzonia: prima vittima tra gli Yanomami. Morto per assenza di cure il giovane della comunità di Helepe.

 

E’ quanto riporta il comunicato rilasciato sabato 11 aprile dalla Associazione Yanomami Hutukara, presieduta da Dave Kopenawa, sulla morte del giovane di 15 anni di cui avevamo dato notizia nell’articolo di venerdì scorso. La malattia è stata diagnosticata solo tre settimane dopo il primo ricovero.

Il giovane studiava nella comunità di Boqueirao, lungo il fiume Uraricoeira, porta di entrata dei “garimpeiros” (cercatori d’oro), e ora si teme che il virus possa risalire il fiume insieme a loro e raggiungere molte altre comunità.

L’Associazione Hutukara teme a ragione  una diffusione del contagio fra tutta la popolazione e  chiede alle autorità lo sgombero immediato dei garimpeiros dalle loro terre, l’assunzione di misure per avvisare, isolare e testare tutte le persone entrate in contatto con il giovane, e la garanzia di trattamento e cura adeguate

Di seguito il testo integrale del comunicato:

L’Associazione Yanomami “Hutukara” conferma la triste notizia della morte di un giovane Yanomami della comunità di Helepe, nella regione di Uraricoera, per contagio da COVID-19 lo scorso giovedì 9 aprile.

Il giovane studiava come insegnante di scuola primaria nella comunità di Boqueirao, nella Terra Indigena Boqueirao del popolo Macuxi, nel Municipio di Alto Alegre. Era stato ricoverato il 18 di marzo scorso nell’Ospedale Generale di Roraima con sintomi respiratori, ma la diagnosi di Covid-19 è arrivata solo il 7 aprile.  Durante tutto questo periodo è stato in contatto con molte persone, nella Casa de Saude Indigena (CASAI) Leste e nella sua comunità, dove è rientrato il 25 di marzo, dopo essere stato dismesso dall’Ospedale di Roraima.  Di fronte all’aggravarsi del suo quadro clinico è stato poi trasferito nella città di Boa Vista, il 3 aprile. Durante tutto questo periodo di malattia non gli sono state prestate le cure necessarie ed è stato dimesso per ben tre volte dalle unità sanitarie dove era ricoverato.  E’ morto per il trattamento inadeguato e per la mancanza di cure.

La comunità di Helepe è situata lungo il fiume Uraricoera, che è la porta di entrata dei “garimpeiros” (cercatori d’oro). Oggi lungo questo fiume circolano migliaia di garimpeiros.  Ora abbiamo la prova del rischio che corrono gli abitanti di Helepe di essere contagiati da questa malattia. Questa malattia può risalire il fiume insieme ai garimpeiros. Il virus può invadere la nostra terra, insieme agli invasori che cercano l’oro.

Noi Yanomami esprimiamo profonda preoccupazione e grande timore di fronte alla possibile diffusione del virus COVID 19 nelle nostre comunità. La morte di questo nostro fratello è un grido di allarme. Sollecitiamo gli organi sanitari pubblici, il SESAI e DSEI-Y, a raddoppiare gli sforzi per evitare che si diffonda fra gli Yanomami  questa nuova malatti che neppure i non indigeni conoscono né sanno curare. Esigiamo che le persone che sono entrate in contatto con il giovane deceduto siano avvisate e isolate, e che siano fatti i test nella sua comunità e nella Casa de Saude Indigena, garantendone l’isolamento per bloccare il contagio.

Chiediamo che la Polizia Federale, la FUNAI e l’esercito facciano andare via i garimpeiros dalle nostre terre, imponendo misure di prevenzione sanitaria in coordinamento con gli organi sanitari, e facciano rispettare la legge e proteggano le nostre vite.

Noi Yanomami vogliamo parlare chiaro: le autorità non indigene devono garantire che la malattia non si espanda nella nostra terra e nelle nostre comunità, e devono cacciare gli invasori dalla nostra terra. Non vogliamo assistere a una ripetizione del passato, quando molte persone morirono per colpa della caccia all’oro e di malattie non indigene. Esigiamo azioni coordinate ed efficaci, e che sia ascoltata la nostra parola per proteggere la salute degli Yanomami.

 10 aprile 2020

Nella foto Dave Kopenawa in una foto di  Carlo Zacquini per l’Associazione  “Hutukara”

 

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