“Sentinelle”: il popolo cofan tra etnocidio ed ecocidio

Dal 2 al 12 ottobre sarà in Italia con COSPE una delegazione di attivisti e attiviste colombiani della popolazione cofan con cui da tempo lavoriamo nella regione del Putumayo: Cristhian Chapal Quenama, leader della riserva indigena di Villanueva (Putumayo Colombia) e Yorli Margoth Lasso Queta, dell’associazione Alianza Mujeres Tejiedoras de vida (Colombia) e “Guardiana dell’acqua”.   

Insieme a noi parteciperanno a una serie di eventi pubblici e istituzionali che saranno l’occasione per parlare della cultura cofan e delle popolazioni indigene dell’Amazzonia colombiana e come le loro lotte contribuiscano al contrasto ai cambiamenti climatici ma sarà importante fare una riflessione su come sostenere il loro attivismo ambientale e le loro battaglie contro le numerose cause che minacciano territori ancestrali e l’enorme ecosistema della foresta amazzonica e che toccano tutti e tutte noi.  

Oggi, infatti, i popoli nativi e questi territori sono vittime di deforestazione, estrattivismo, narcotraffico, coltivazioni illecite, coltivazioni intensive, allargamento della frontiera agricola e della violenza del conflitto armato che in Colombia non si è mai del tutto sopito nonostante il processo di pace in corso. I cofan sono da sempre i custodi della Foresta e in prima linea nel difendere i territori indigeni e nella salvaguardia della Natura che è al centro della loro Cosmogonia. L’attivismo ambientale è connaturato alla loro stessa esistenza, ma oggi si scontra con attori molto temibili come le grandi multinazionali che depredano il territorio senza pietà, alterandolo e rendendo queste comunità più vulnerabili ai cambiamenti climatici in atto. Attraverso la diretta testimonianza dei due attivisti cofan cercheremo di fare luce su quello che possiamo definire etnocidio ed ecocidio.    

Cristhian Chapal Quenama è un leader Indigeno e Governatore della Riserva Indigena Cofán Villanueva, Dipartimento del Putumayo, Colombia. Ha lavorato come insegnante bilingue in una scuola indigena del popolo Cofán. Nel 2018 è entrato a far parte dell’organizzazione Mesa Permanente Cofán dove è stato Coordinatore del Componente di Sviluppo Istituzionale fino al 2023, partecipando a diversi processi di protezione del territorio e difesa della natura in ciascuna delle 14 comunità che fanno parte dell’organizzazione, appartenenti a cinque popoli indigeni (Cofán, Nasa, Kichwa, Awa e Embera Chami), situati in diversi comuni e dipartimenti del Paese Colombia.

Yorli Margoth Lasso Queta è una contadina produttrice di cacao del Cabildo Nueva Isla, nel municipio di Valle del Guamuez (Putymayo, Colombia). Come donna indigena di lignaggio Cofán, è una leader nella sua comunità per i diritti e la memoria delle donne indigene. Ha creato il progetto etnoturistico Chiga Tuse. Qui, oltre a insegnare pratiche tradizionali di coltivazione, promuove la sensibilizzazione sulla sovranità alimentare ed il riconoscimento della donna indigena come custode del suo territorio ancestrale. Fa parte del gruppo “Le guardiane dell’acqua”, progetto nato in seno alla Rete ATV ( Alianza Mujeres Tejiedoras de Vida).

Cristhian Chapal Quenama e Yorli Margoth Lasso Queta saranno a:
Verona (4 ottobre)  
Ferrara Festival di Internazionale (5 ottobre)  
Bologna (7 ottobre)
Firenze (8 – 9 ottobre)  
Roma (10-11 ottobre).

COSPE lavora in Colombia dal 2019 con diversi progetti legati al sostegno delle popolazioni etniche, indigene e afro dei dipartimenti di Putumayo e Nariño: Liderazgo Juvenil e Mujeres tejendo un futuro de paz, finanziati dall’Unione Europea e Colores –Comunità Locali Resilienti. Donne e giovani costruiscono economie sostenibili e solidali a sostegno del processo di pace in Colombia, finanziato dall’AICS (agenzia Italia di cooperazione allo sviluppo). I due rappresentanti della popolazione cofan sono in Italia anche grazie al progetto, finanziato da AICS, Sentinelle climatiche, in movimento contro il cambiamento climatico, grazie al quale sono stati coinvolti in docenze on line ai ragazzi e alle ragazze delle scuole italiane coinvolte dal progetto. Un confronto tra territori e contesti lontani e solo apparentemente diversi.

30 settembre 2024